- 13 giorni al Natale!
Oggi, dopo aver letto la storia “Quella volta che Babbo Natale non si svegliò in tempo” che ti vogliamo raccontare, ci dedicheremo nuovamente all’arte.
Quante volte avrete sentito la frase: “Voi mamme, con questo modo moderno di portare i bambini…!”
Quella che oggi sembra una stranezza e una stravaganza, in realtà è un metodo antichissimo di portare i bambini.
Immagini di bambini portati sono state scoperte tanto nell’arte egizia quanto in quella delle culture native
d’America
Molte delle differenti modalità di portare i bambini nel medioevo derivano dalla pratica dello swaddling, con l’impossibilità per i bambini di separare le gambe o piegare le ginocchi. Ed ecco che la maggioranza delle pitture medievali mostra bambini portati con le gambe insieme e dritte – anche quando, per licenza artistica, il bambino è mostrato nudo. L’iconografia religiosa è intrisa di immagini di Gesù bambino trasportato in fasce, e una delle immagini più note è quella della Fuga dall’Egitto.
Giotto, Fuga in Egitto, dalle Storie di Cristo, 1303-5. Affresco, 2 x 1,85 m. Padova, Cappella degli Scrovegni.
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Ora continuiamo con la storia dell’arte del babywearing…
Persino su un antico salterio, datato 1310, in una miniatura si intravede una donna col bambino legato sulla schiena.
La cosa più sorprendente è che le fasce vengono usate nelle stesse modalità proposte oggi dal babywearing: trasversali e frontali per i più piccoli, in posizioni che favoriscono anche un allattamento facilitato e discreto, sulla schiena per i più grandicelli.
Spesso i mendicanti, nell’arte europea, sono ritratti con portabebè.
Certo, il portare non è sinonimo di alta società: le dame di rado si occupano dei bambini, delegando l’accudimento a bambinaie, balie e poi istitutrici, le quali di solito sono raffigurate coi piccoli in braccio più che legati addosso.
Le signore nobili, tuttavia, erano destinate nel corso del Sette-Ottocento a trovarsi sempre più costrette in un abbigliamento di grande impatto scenico ma di non facile portabilità.
Grazie alla moda stile impero, per le nostre mamme d’inizio secolo si vive una tregua dai corsetti costrittivi per passare a modelli dalle forme più abbinabili al trasporto in fascia dei bambini.
Scialli colorati, utilizzati come supporto, fanno da contrasto ai colori pastello dell’abbigliamento.
Nelle campagne, in Italia come in Inghilterra, la fascia continuerà a essere utilizzata dalle lavoratrici rurali, ma la diffusione massiccia del lavoro femminile nelle fabbriche porterà una diffusione anche del babywearing nelle città.
Con l’avvento delle carrozzine e dei passeggini, il babywearing pian piano passa in secondo piano.
Si riduce sempre più, a tutti i livelli sociali, la vicinanza con i piccoli: verrà recuperata dopo tanta strada della puericultura nel tardo Novecento, ma soprattutto nel terzo millennio, quando finalmente si rompono i nuovi tabù della maternità.