Spesso, quando nasce un figlio ci si domanda: e ora?
Non esiste un manuale del genitore, ne tanto meno del perfetto genitore.
Tutti, quando diventano genitori, si trovano ad avere dubbi, a porsi domande e ad avere qualche difficoltà e spesso di queste difficoltà ci si vergogna e non se ne parla perché si ritiene di essere gli unici ad averle.
Alle volte ciò provoca un senso di vergogna e soprattutto un senso di inadeguatezza, ci si sente inadatti al ruolo che si è chiamati a compiere facendo sorgere spesso un senso di colpa e quindi l’ansia che non agevola il ruolo dei genitori.
Fare il genitore è un compito complesso.
Cosa facciamo quando ci troviamo ad essere genitori?
Cio chè è certo è che facciamo riferimento al modello che abbiamo avuto dai genitori quindi dalle nostre famiglie di origine.
Nonostante papà e mamma possono avere avuto modelli diversi, negli ultimi 50 anni la società ha avuto cambiamenti tali da rendere a volte molto difficile adattare un modello passato ai tempi moderni.
Inoltre adulti e bambini sono molto diversi tra di loro hanno visioni completamente diverse del mondo e tocca agli adulti essere disponibili a cambiare ad adattarsi alle varie situazioni e momenti e alle varie necessità presentate dal bambino.
Nella tradizione avevamo una madre che partoriva e poi accudiva i figli fino a quando non erano pronti ad essere introdotti nel mondo dal padre.
Dall’altra parte c’era il padre che non si occupava dell’infanzia del neonato, ed era molto restio ad avere a che fare con neonato.
Il padre però era quello che, quando il bambino cresceva, trasmetteva principi, regole e proteggeva la diade madre-bambino. Quando poi il bambino era pronto lo aiutava ad uscire da questa relazione con la madre per affrontare il mondo.
La società moderna ha fatto sì che anche la donna oggi lavora fuori casa e che la coppia ovvero la nuova famiglia, il più delle volte, non vive più con una delle famiglie di origine e questo fa sì che la madre spesso non ha vicino qualcuno che la possa aiutare.
Per questo oggi i padri vengono più coinvolti nella crescita dei neonati.
Qual’è il “rischio” del sistema di genitorialità moderno?
Il rischio è che si crei un unico ruolo genitoriale in cui predominano sicuramente i tratti materni ma dove bisogna sempre stare attenti a mantenere anche i tratti paterni, qualsiasi sia il tipo di famiglia che si è creata.
Oggi è molto più difficile rifarsi ai modelli passati e spesso vediamo, nei mass media e nelle pubblicità, genitori sempre perfetti, sempre bravissimi e che hanno sempre la cosa giusta da dire e da fare.
La realtà è che non è necessario essere perfetti anzi pretendere la perfezione impedisce di accettare i propri limiti e anche i limiti degli altri .Questo rende ancora più difficile da relazione.
Piuttosto è sufficiente che noi facciamo quello che possiamo fare e che è nelle nostre capacità, per essere dei genitori accettabili.
Quando infatti compiamo un errore spesso è dovuto al fatto che siamo emotivamente coinvolti ma non dobbiamo disperarci per questo, anzi dobbiamo considerarli nuovi punti di partenza per insegnare ai nostri figli che si può sbagliare senza essere sbagliati.